Il clan Mazzarella controllava il mercato dei falsi dvd del napoletano, e, in base a un accordo, versava 25mila euro al mese nelle casse dei Misso e dei Sarno per non avere interferenze nel business della contraffazione di pellicole cinematografiche. È il punto centrale di una inchiesta della Direzione distrettuale antimafia di Napoli che ha portato all’esecuzione di 35 delle 40 ordinanze di custodia cautelare (7 notificate in carcere) emesse dal gip del tribunale partenopeo.
Tra queste, quelle per Anna Cirielli, moglie del boss Gennaro detenuto dal 2006, e Stefania Prota, moglie di Francesco, figlio del boss, anche egli in carcere, per gli inquirenti le reggenti del clan. Nel corso dell’operazione sono stati anche eseguiti 125 perquisizioni tra Napoli e provincia e sequestri di conti correnti, beni mobili e immobili, società e onlus per oltre 20 milioni di euro. Smantellato anche il “parco auto” del gruppo formato da 150 vetture e moto tra le quali una Lancia Libra blindata. In particolare, ben 25 di queste, acquistate negli ultimi 15 mesi, erano intestate a un nullatenente, Gennaro Grassi.
L’inchiesta è partita nel 2006 con il sequestro all’aeroporto di Roma “Leonardo da Vinci” di una partita ingente di dvd falsi destinata al mercato laziale. le intercettazioni telefoniche hanno permesso diversi sequestri e arresti, portando a scoprire l’esistenza di un unico fornitore delle locandine false, con una sorta di “bollino” di garanzia della camorra, per riconoscerle da quanto realizzato da altre organizzazioni criminali, e i rapporti di dipendenza dei clan da questi che hanno permesso di capire che il clan Mazzarella, egemone nei quartieri di Napoli di piazza Mercato, delle Case nuove e del ponte della Maddalena, gestiva tutta la pirateria nei quartieri centrali di Napoli.
Indagate altre 12 persone coinvolte a vario titolo negli affari del clan.