Camorra, arrestato il boss Carmine Amato: preso in una villa inaccessibile

NAPOLI – Incollati al monitor dell' impianto di videosorveglianza in piena notte, con due pistole, una delle quali in grado di sparare a raffica. Così gli agenti della squadra mobile di Napoli hanno sorpreso Carmine Amato, 30 anni, reggente del clan Amato-Pagano e Daniele D' Agnese, 27, uomo di vertice dell' organizzazione.

Più della polizia, i due, che sono inseriti nell' elenco dei 30 latitanti più pericolosi, temevano l' arrivo degli uomini di Mariano Riccio, uomo di fiducia del boss detenuto Cesare Pagano, entrato in contrasto con Carmine Amato. Una mini-faida interna che ha già provocato cinque morti, quasi tutti della componente Pagano, dall' inizio dell' anno.

Rifugiati con le rispettive mogli ed i figli piccoli, due ciascuno, in una inaccessibile villetta sulla collina dei Camaldoli, alla sommità di una cava di tufo ed all' interno di un Parco costruito abusivamente, i due latitanti erano protetti da una vedetta, un giovane incensurato, che è stato denunciato. L' operazione della polizia è scattata in nottata, dopo che la zona era stata circondata. Nei giorni scorsi, fingendo di sorvolare la vicina discarica di Chiaiano un elicottero aveva localizzato la villetta. Per poterci arrivare la polizia ha dovuto utilizzare un sentiero di scolo dell' acqua piovana, scalando la cava di tufo.

Non sono serviti per dare l'allarme i cani, che abbaiando di continuo, hanno sviato i sospetti, e le 10 telecamere montate a 360 gradi intorno alla villa. Amato e D' Agnese – individuati grazie a riprese video nel giardino della villa – si trovavano a pochi metri dalla via di fuga, una botola che conduce alla cava di tufo. A portata di mano avevano sacchetti con torce elettriche ed acqua. Ma i poliziotti sono arrivati dal retro della villa, cogliendoli di sorpresa.''Ma come hanno fatto ad arrivare ?'', ha chiesto la moglie di uno dei due.

Carmine Amato – secondo il capo della squadra mobile di Napoli, Vittorio Pisani – era rientrato nell' autunno scorso dall' Olanda, dove dirigeva l' importazione della droga, e da allora non si era più mosso. Davanti agli uffici della questura Amato e D' Agnese sono stati salutati da quattro ventenni, probabili nuove leve di un clan decimato dagli arresti. Uno di loro è riuscito ad abbracciare e baciare D' Agnese, prima di essere bloccato da una poliziotta. Alla Questura di Napoli sono arrivati i complimenti del capo della polizia Antonio Manganelli.''Arrestare i boss nel loro territorio, dove pensano di essere al sicuro, è la strada giusta'', ha commentato Manganelli.

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Elisa D'Alto