Campi Flegrei, 10 scosse nelle ultime 24 ore. La più forte tra il Rione Terra e La Pietra (foto Ansa)
Una intensa attività sismica legata al bradisismo flegreo sta interessando Pozzuoli ed i Campi Flegrei dalla mattinata di venerdì 21 gennaio. Un susseguirsi di scosse, almeno dieci, sono state registrate dalle 4,53 fino alle 16,01.
L’evento di magnitudo maggiore, 1,3 della scala Ritcher, è stato registrato alle 15.30 con epicentro sul lungomare tra il Rione Terra e località La Pietra a profondità di 2,8 chilometri. La scossa è stata avvertita a Pozzuoli bassa e nei quartieri di occidentali di Napoli. Altre due scosse significative entrambe di magnitudo 1,0 sono state registrate alle 4,43 e alle 15,56. Epicentro l’asse tra il vulcano Solfatara e l’area di Agnano Pisciarelli. Allertata la Protezione Civile locale e la Polizia Municipale. Al momento non si segnalano danni.
Dopo l’eruzione del vulcano a Tonga restano due piccole lingue di terra sopra il livello del mare, prima collegate da una striscia di terra che si allargava fino a 1,2 chilometri. Gli esperti parlano di un’eruzione tra le più rare nella storia. La Nasa di un’esplosione 500 volte più potente della bomba atomica sganciata su Hiroshima.
Il geologo Mario Tozzi, intervistato da La Repubblica, spiega la giusta misura con cui classificare questo fenomeno, che fa parte di un’attività continua e dinamica della Terra che dura da ben oltre la storia umana e che ha avuto precedenti ben peggiori e non si possono escludere anche in futuro, fa parte della struttura geologica del pianeta.
Di vulcani pericolosi ce ne sono, nel mondo, dice ancora Tozzi: “In Italia anche più che il Vesuvio, il nostro super-vulcano a rischio esplosione sono i Campi Flegrei. È stato fatto l’errore di considerarla un’area qualsiasi, è densamente abitata, c’è un ippodromo e una base militare, ma è un’area attiva e potenzialmente molto pericolosa”.