REGGIO CALABRIA -Un cane randagio è stato lasciato a morire in un fusto di catrame. Il caldo sabato del 16 giugno a Sambatello, frazione di Reggio Calabria, il cane è morto. Lasciato in quel bidone di catrame in cui era caduto probabilmente la sera di venerdì. Inutili le segnalazioni, nessuno è intervenuto. La Federazione italiana associazioni diritti animali e ambiente ha detto: “Dov’erano le istituzioni? Perché nessuno è intervenuto in soccorso di quella creatura?”. Anche l’ex ministro Michela Vittoria Brambilla si è mobilitata ed ha chiesto alla magistratura di indagare per comportamenti omissivi.
Crudeltà verso gli animali, questo sembra essere il caso. Nonostante le segnalazioni dei cittadini che sentivano i guaiti della bestiola intrappolata, autorità e Asl non sono intervenute. Un veterinario dell’Asp, secondo le testimonianze dei cittadini, si è recato sul posto ma dopo aver verificato che il cane era un randagio l’ha lasciato nel bidone.
La federazione per i diritti degli animal, alla quale aderiscono le associazioni animaliste Enpa, Lav, Lega del Cane, Leidaa, Oipa, Chiliamacisegua, ha dichiarato in una nota: “Colpisce la sostanziale indifferenzacon cui le autorità preposte dalla legge ad intervenire quando i cittadini segnalano la presenza di un animale in difficoltà, hanno lasciato morire questo povero cane. La bestiola è rimasta infatti per ore a guaire e lamentarsi, ma nessuno di coloro che avrebbero dovuto almeno provare a trarlo in salvo ha fatto qualcosa per toglierla da quella trappola. E dopo ore ed ore di atroce agonia l’animale è morto. Dov’erano le istituzioni? E i cittadini? Se è mancato il senso del dovere, che fine ha fatto il buon cuore? Fatti simili non sono accettabili e denotano la più totale mancanza di civiltà e di sensibilità”.
L’onorevole Brambilla ha dichiarato: “In rappresentanza della Federazione italiana associazioni diritti animali e ambiente ho chiesto l’intervento della magistratura per individuare i responsabili ed accertare eventuali estremi di reato nei comportamenti omissivi di Asl e polizia locale. Andremo fino in fondo per individuare le responsabilità di chi ha permesso una morte così crudele e che poteva essere certamente evitata. Insomma, chi ha sbagliato, deve pagare. Non si può tollerare una simile indifferenza: in un Paese civile la vita di tutte le creature è un valore assoluto e un simile grado di arretratezza morale non rispecchia il grande cuore del paese. E noi non daremo più tregua a chi svolge con superficialità e pressapochismo il proprio lavoro, causando la morte di animali indifesi”.