MILANO – Il labbro strappato via con un morso. Poi due anni di calvario, una serie di operazioni, le sanguisughe e alla fine il “miracolo”: i chirurghi maxillo-facciali del Policlinico di Milano sono riusciti a riattaccare il labbro di una donna di 32 anni, dopo che le era strappato con un morso da un cane, con un intervento tempestivo e l’uso delle sanguisughe.
I dettagli della vicenda sono pubblicati sul sito dell’ospedale, a due anni dall’esito riuscito dell’intervento. L’incidente risale al 2010, ma ci sono voluti due anni per il recupero funzionale e per risolvere tutti i gli altri problemi. ”I risultati estetici stati soddisfacenti in termini di forma, colore della cute, e guarigione delle ferite – spiegano i chirurghi -. Dal punto di vista funzionale, c’è stato un adeguato recupero della mobilità dei muscoli della bocca”.
La donna era stata aggredita da un cane, ma aveva avuto la lucidità di conservare il labbro staccato nel ghiaccio e arrivare da sola al pronto soccorso, e consegnarlo ai medici. Il morso del cane aveva distrutto i vasi sanguigni: i chirurghi hanno subito realizzato dei circuiti alternativi per i vasi sanguigni in modo da far tornare il sangue a nutrire i tessuti del labbro, aggirando le parti danneggiate. Ma, a causa dei danni causati dal morso alle vene, si riusciva a far arrivare il sangue a nutrire il labbro, ma non a farlo defluire via, bloccando la circolazione.
Così prima i chirurghi hanno suturato il labbro con punti non troppo stretti, per permettere il sanguinamento, e poi per mantenere il drenaggio del sangue anche dopo l’operazione, durata tre ore, hanno applicato per 12 giorni delle sanguisughe medicinali, della specie Hirudo medicinalis, che dovevano essere sostituite ogni 2 ore con turni serrati dei medici. Per compensare il sangue succhiato dalle sanguisughe, la donna ha avuto bisogno di sette trasfusioni. In totale, la paziente e’ rimasta in ospedale per 18 giorni, e dopo la dimissione ha continuato a seguire una terapia con farmaci per altri 30.
