Dopo la patente per la macchina e i motorini arriva anche quella per i cani. Un’ordinanza del ministero del Lavoro della Salute e delle Politiche Sociali a firma del sottosegretario alla Salute Francesca Martini, ha infatti introdotto da gennaio scorso il patentino anche per i proprietari dei cani, in particolare per quelli “impegnativi”.
Il provvedimento, che va a sostituire i precedenti regolamenti voluti dagli ex ministri Girolamo Sirchia e Livia Turco, introduce la responsabilità civile e penale dei proprietari. Previsti anche dei percorsi formativi e un registro dei cani morsicatori e con problemi di comportamento. Eliminata, invece, la ‘black list’ di razze pericolose: l’ordinanza mira alla responsabilizzazione dei proprietari degli animale, che risponderanno civilmente e penalmente dei danni arrecati dai loro migliori amici e che dovranno applicare il guinzaglio (unica eccezione le aree dedicate), portare sempre la museruola con sé e raccogliere obbligatoriamente gli escrementi.
La novità più importante introdotta dal provvedimento è l’introduzione del patentino per i proprietari dei cani. Ma come funziona? I nuovi percorsi formativi durano dieci ore, al termine delle quali viene rilasciato un patentino dopo «un test di verifica finale». Il corso sarà facoltativo per chi vuole solo conoscere meglio il proprio cane o pensa di prenderne uno, ma obbligatorio per i proprietari di animali che hanno dimostrato disturbi del comportamento o sono stati dichiarati «a rischio elevato» dal servizio veterinario della Asl.
I corsi saranno organizzati dai comuni in collaborazione con le Asl. Se il cane rientra tra quelli “impegnativi” l proprietario dovrà anche pagarsi il corso, altrimenti sarà gratuito. Numerose le materie previste: dallo sviluppo comportamentale del cane nelle diverse fasi di vita, alle principali cause di sofferenza dell’animale, agli errori di comunicazione nella relazione uomo-cane.
