Carboni dai magistrati respinge ogni accusa: “La P3 non è mai esistita”

Flavio Carboni

Nessuna associazione segreta, nessun condizionamento da parte della cosiddetta “loggia P3″  sulla Corte costituzionale in occasione dell’esame del ricorso sulla legittimità del Lodo Alfano, e un interesse per i progetti dell’eolico in Sardegna nato dalle difficoltà di applicazione della legge Soru.

Sono alcuni dei punti approfonditi oggi da Flavio Carboni nel corso di un interrogatorio al quale è stato sottoposto nell’ambito dell’inchiesta sulla cosiddetta P3. L’uomo d’affari, detenuto a Regina Coeli dall’8 luglio scorso, è stato sentito dal procuratore aggiunto Giancarlo Capaldo per quattro ore ed ha respinto con forza l’esistenza di un ”comitato d’affari segreto” che avrebbe condizionato l’attività di organi istituzionali. Tra gli altri punti toccati anche il pranzo in casa del coordinatore Pdl Denis Verdini del settembre 2009 (”fu dedicato – ha ribadito – al tema della candidatura di Arcibaldo Miller alla Regione Campania”).

Si è parlato anche di un’altra riunione, sempre in casa, Verdini, in cui fu sottolineata l’esigenza che il governatore della Sardegna Ugo Cappellacci desse seguito all’iter per l’attuazione dei progetti per gli impianti eolici. ”Carboni – hanno dichiarato i suoi difensori, Renato Borzone e Anselmo De Cataldo – ha oggi risposto alle domande degli inquirenti solo perché la difesa intende verificare la credibilità della Procura di Roma quando afferma che non usa la custodia cautelare prima del processo per ottenere ammissioni dagli indagati. Se questo fosse vero, dopo l’ interrogatorio di oggi vi è la conferma della assurdità di mantenere in carcere un quasi ottantenne cardiopatico e già colpito da infarti”.

I legali di Carboni, in vista del ricorso in Cassazione per la scarcerazione del loro assistito, in programma il 9 settembre prossimo, stanno valutando se presentare anche un’istanza al gip.

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