BOLOGNA – ''Nel carcere bolognese della Dozza sono finiti i posti letto per i detenuti. Infatti, da oggi, dieci detenuti sono costretti a dormire per terra, proprio per mancanza di letti e di spazi utili''. Lo ha riferito il segretario generale aggiunto del Sappe, Giovanni Battista Durante.
''Questa mattina – ha spiegato – i detenuti presenti erano 1.152. Di questi, circa il 30% sono tossicodipendenti, molti dei quali potrebbero usufruire dei benefici previsti dalla legge sulla droga (decreto del Presidente della Repubblica 309 del 1990) che prevede l'affidamento terapeutico e la sospensione della pena, per coloro che intendono sottoporsi ad un programma terapeutico, ovvero abbiano gia' superato tale programma. A questi si aggiungono gli stranieri che potrebbero scontare la pena nei paesi di provenienza, sulla base degli accordi bilaterale che l'Italia dovrebbe stipulare. Questa situazione non fa che accrescere le tensioni all'interno delle carceri, dove la mancanza di spazi e le difficolta' di comunicazione con i detenuti stranieri rendono sempre piu' tesi i rapporti con gli operatori penitenziari''.
''A cio' – ha proseguito Durante – si aggiunge la carenze di risorse: mancano i fondi per pagare le missioni e gli straordinari al personale, il quale, soprattutto d'estate, per poter garantire le ferie a tutti deve fare spesso turni di lavoro piu' lunghi e, quindi, piu' ore di lavoro straordinario. In Emilia-Romagna mancano sempre 650 agenti, di cui circa 200 a Bologna, mentre in Italia ne mancano 6.500''.
