ROMA – Le camere a gas servivano a disinfestare le celle dei carcerati. Le leggi razziali erano all’acqua di rose. Carlo Vichi, proprietario della Mivar (settore televisori) ora chiusa, è un fiume in piena a La Zanzara. intervistato da Giuseppe Cruciani ha detto: “Il fascismo è l’unico periodo in cui sono stato orgoglioso di essere italiano. Oggi mi vergogno”.
“Col Duce c’era violenza solo per ladri e assassini, non per gli altri. Gli ebrei? Qualche torto l’hanno fatto e a me piacciono poco, qualsiasi cosa legga si scopre che non sono graditi. Sono una setta come la P2, che hanno eliminato. È una setta, da qualunque parte sento cose negative, sono sempre criticati”. E le leggi razziali? “Mussolini non ha fatto leggi razziali, si è adeguato alla Germania. Non ci credo, non c’è stata nessuna deportazione dall’Italia. E nessuno parla dei responsabili della strage di via Rasella, dove hanno ammazzato 35 tedeschi. Le leggi razziali erano cose alla buona, all’acqua di rose. Mai saputo di un ebreo deportato”.
“Camere a gas? Non erano lì per asfissiare i prigionieri. Nient’affatto, servivano per disinfettare le celle dai carcerati di 30 anni prima. L’Olocausto è stato tutto esagerato, sono state dette molte falsità, nel modo più assoluto. Faccio ancora il saluto romano – dice ancora Vichi – e col fascismo andava meglio. La guerra? Andava fatta. Se il Duce non avesse fatto la guerra eravamo messi male, come stiamo adesso”.