ROMA – Gianfranco Fini torna sull’argomento casa a Montecarlo dicendo di essersi tolto qualche soddisfazione per come si è evoluta la situazione di Valter Lavitola. Un anno fa grande accusatore, sull’Avanti! aveva pubblicato la presunta email che legava la casa monegasca a una società offshore del sognato di Fini, oggi latitante.
“Un anno dopo mi sono preso anche qualche soddisfazione, perché mi sembra che un faccendiere oggi agli onori delle cronache, Lavitola… non mi sono meravigliato quando ho appreso fosse ospite dell’aereo presidenziale con Berlusconi a Panama o ospite, o meglio presente, nei colloqui tra il nostro ministro Frattini e autorità panamensi (circostanza smentita dalla Farnesina, ndr). Quando ci si circonda di personaggi come quelli è di tutta evidenza che c’è qualcosa di poco trasparente, anche nella presentazione di alcuni documenti patacca…”, ha detto intervistato su Sky Tg24.
Il Giornale non si lascia sfuggire l’occasione e propone, come fa Repubblica, una serie di domande al presidente della Camera:  “È colpa di Lavitola, e che sciocchi i pm della Procura di Roma a indagare per sette mesi su questa storia con i guanti bianchi (Fini indagato per un giorno, ricordate?, quello della richiesta di archiviazione) senza ascoltare l’editore. Tutta colpa di quel Lavitola che nell’affaire Montecarlo entra solo alla fine della storia per aver pubblicato su L’Avanti ! un’e-mail caraibica del broker Jospeh Walfenzao che indica nel titolare della società ombra, proprietaria dell’appartamento di rue Princesse Charlotte 14 a Montecarlo, Giancarlo Tulliani, che è anche l’inquilino. Tutta colpa di Lavitola, dunque. Ma è proprio così, signor presidente della Camera? Ci risponda, se può. È stato Lavitola a piazzare nella casa di Montecarlo suo cognato? È stato lui, Lavitola, a scoprire che An aveva un appartamento nel Principato? Lui che ha indicato la off-shore che ha fatto l’affare?”.