SENIGALLIA (ANCONA) – Una casa può essere solidale? Certo, a patto che segua un progetto di condivisione e integrazione tra i costruttori, nonchĂ© futuri inquilini. A Senigallia, piccola cittĂ delle Marche, è stato inaugurato un cantiere di autocostruzione per italiani e immigrati.
Un’idea della cooperativa “Consorzio solidarietĂ e mondo solidale”. Il piano mette insieme dieci famiglie comunitarie e altrettante extracomunitarie per realizzare edifici a prezzi concorrenziali e a basso impatto energetico. Insomma, risparmiare nella costruzione e nella gestione, riuscendo anche a condividere un vero progetto di integrazione tra vecchia e nuova cittadinanza.
Il progetto denominato “Le mani, per vivere insieme” offre non solo un’abitazione, ma anche una sorta di comunitĂ , fatta di legami sociali e di prossimitĂ , di buon vicinato. I futuri proprietari degli alloggi, infatti, lavoreranno concretamente nel cantiere sotto la guida di personale specializzato in modo da abbattere i costi e costruire legami di solidarietĂ . Nel progetto sono rappresentate sette diverse nazionalitĂ : italiana, polacca, cinese, iraniana, albanese, algerina e ucraina.
Tre sono i continenti di provenienza: Europa, Asia e Africa. Tra i cittadini comunitari, invece, ci sono nove famiglie italiane e una polacca. Dal punto di vista del lavoro svolto, la squadra di autocostruttori è così suddivisa: quattro operai, due artigiani, due impiegati, due infermieri, due poliziotti, una cameriera, un carabiniere, una casalinga, un commerciante, un elettricista, un’operatrice sanitaria, una parrucchiera, un pizzaiolo.
Come saranno le nuove case ‘sociali’? I venti appartamenti saranno suddivisi in quattro blocchi architettonici di cinque alloggi ognuno. Ogni blocco è composto da un appartamento da 65 metri quadrati e uno da 103 mentre i restanti tre saranno un po’ piĂą larghi, da 116 metri quadrati. Non manca nulla: all’esterno sono previsti posti auto e aiuole. Si tratta di un progetto sperimentale (il primo nelle Marche ed uno dei pochi in Italia), finanziato da banca popolare Etica, che concede il mutuo alla cooperativa di autocostruttori. Pur tra mille difficoltĂ legate alla sperimentalitĂ del progetto il cantiere è stato finalmente avviato con grande soddisfazione di tutti, proprietari, tecnici e amministrazione locale.
Il progetto è co-finanziato con il fondo ministeriale per l’inclusione sociale degli immigrati e gli alloggi sono destinati sia a cittadini italiani, sia a cittadini stranieri regolarmente residenti. Per questo motivo, il cantiere di autocostruzione non si limiterĂ all’edificazione delle case, ma lavorerĂ anche alla costruzione delle relazioni fiduciarie tra le persone appartenenti a culture diverse in modo da rendere possibile una convivenza interetnica basata su una forte coesione sociale.
