Uno spazzolino da denti, una tazza, un bicchiere, un paio di sandali, una vestaglia, una mutandina, due federe da cuscino: sono questi gli oggetti di Danilo Restivo, presunto responsabile dell’omicidio della studentessa potentina Elisa Claps, sequestrati alcuni mesi dalla polizia inglese ed inviati in Italia per l’estrazione del Dna, su richiesta della magistratura di Salerno.
Restivo, infatti, al momento dell’arresto per l’omicidio di una sarta inglese, non ha voluto sottoporsi al prelievo di sangue e saliva richiesto con rogatoria dai pm salernitani, per cui la polizia ha sequestrato i suoi oggetti, alcuni dei quali la stessa polizia ha visto usare all’indagato. Rimasti a lungo sigillati negli uffici della polizia italiana dopo l’arrivo dal Regno Unito, gli oggetti di Restivo sono stati aperti martedì a Roma nella sede dell’Istituto di Medicina legale dell’Università Cattolica del Sacro Cuore, alla presenza dei difensori dell’indagato – gli avvocati Mario e Stefania Marinelli – e dei consulenti di parte, e sono ora a disposizione dei periti per l’estrazione del Dna di Restivo.
Il profilo genetico dell’indagato sarà confrontato con i Dna di due uomini, estratti dai periti genetisti da residui di sperma ritrovati tra i reperti sequestrati nel sottotetto della Chiesa della Trinita e nel sottostate circolo culturale Newman di Potenza.