Il corpo di Elisa Claps «era mummificato e parzialmente scheletrizzato». Lo ha confermato il medico legale incaricato dalla procura di Salerno, Francesco Introna, parlando con i giornalisti al termine dell’autopsia: «Abbiamo fatto tutti gli accertamenti possibili – ha detto – da una parte per l’identificazione della salma perché, per quanto sia indirizzata su canali che indicano Elisa Claps, noi abbiamo bisogno della certezza scientifica».
«Faremo le analisi del dna – ha spiegato – e le analisi antropologiche si resti scheletrici presenti per stabilire se effettivamente si tratti di Elisa Claps». Quanto ai quesiti «sulla causa di morte e sui mezzi che hanno determinato il decesso», Introna ha riferito che «a parte il prelievo di tutte le strutture ossee presenti», è stata approntata «tutta una serie di esami istologici volti alla ricerca di eventuali sanguinamenti interni che ci possono giustificare eventi traumatici violenti».
Il medico legale, alla domanda dei giornalisti se sul corpo di Elisa Claps siano state trovate eventuali tracce di violenza ha risposto: «Il mio referente è il magistrato». L’equipe ha trovato e repertato anche i capelli: «Ovviamente – ha detto Introna – non essendoci più il cuoio capelluto perché il cranio era completamente scheletrizzato, andremo ad esaminare la lunghezza dei capelli per evidenziare eventualmente delle irregolarità».
Introna ha aggiunto che «tutti i prelievi volti alla identificazione di un eventuale dna diverso da quello di Elisa Claps e quindi di un eventuale aggressore sono stati prelevati dall’equipe della polizia scientifica guidata dalla dottoressa Stefanoni, che si occuperà di tutti i dna possibili e immaginabili tranne di quello per l’identificazione della salma». Il corpo non aveva più le unghie. tuttavia – ha spiegato Introna, è stato prelevato «tutto il materiale di risulta presente sotto la salma, tra il cemento del sottotetto della chiesa e il sito di appoggio della salma».
Questo materiale sarà analizzato in un secondo momento nell’eventualità che le unghie possano essere cadute e si trovino nello stesso materiale di risulta. In questo caso le unghie verranno consegnate per le analisi alla polizia scientifica.
Il corpo di Elisa resterà nell’Istituto di medicina legale di Bari sino a quando i risultati della perizia non saranno stati consegnati al magistrato inquirente. Poi finalmente, dopo 17 anni, i resti della ragazza potranno essere consegnati alla famiglia per il funerale. Era uno dei desideri, insieme a quello di sapere chi ha ucciso sua figlia, espressi da mamma Filomena: dare sepoltura alla sua Elisa e poter deporre un fiore sulla sua tomba e pregare