Caso Claps. La perizia sugli occhiali di Elisa smentisce la versione di don Vagno

Smentita la versione fornita agli investigatori da don Vagno Oliveira, il giovane viceparroco della chiesa di origini brasiliane. Ed è ancora una volta il cadavere di Elisa Claps a mettere in dubbio il racconto del prelato. Secondo la perizia dell’anatomopatologo di Bari, Francesco Introna, che ha effettuato l’autopsia sul cadavere della ragazza ritrovato nel sottotetto della chiesa Ss. Trinità di Potenza, “ufficialmente”, lo scorso 17 marzo, gli occhiali di Elisa Claps erano “ancora imbrigliati nel filo metallico di risulta” presente nel sottotetto.

Il sacerdote, sentito in Questura a Potenza, avrebbe dichiarato di aver scoperto il corpo già nel mese di gennaio ma di non averne fatto parola con nessuno salvo un tentativo di comunicazione non riuscita col vescovo di Potenza, monsignor Agostino Superbo. Nella versione fornita agli investigatori, don Vagno avrebbe detto di essere stato informato della presenza di un cadavere nel sottotetto della canonica dalle donne delle pulizie, Margherita Santarsiero e Annalisa Lo Vito, ma le due non hanno mai confermato la versione del parroco.

Durante un secondo interrogatorio don Vagno avrebbe confermato che rilevò la presenza di occhiali da vista, li controllò e li ripose vicino allo scheletro. Ma questa dichiarazione contrasta con la descrizione della scena del crimine (è stato accertato che Elisa è stata uccisa nel luogo in cui è stata ritrovata) fornita da Introna nella perizia medica. Introna scrive: “In prossimità del piede di destra era presente un paio di occhiali con lenti e stanghette ripiegate, parzialmente imbrigliato in un sottile filo metallico di risulta ivi presente, repertati dalla polizia scientifica”.

Questo significa che gli occhiali sono rimasti in quella posizione sempre, senza essere stati mai toccati dal momento dell’omicidio della Claps. Se fossero stati “controllati e riposti vicino allo scheletro” due mesi prima del ritrovamento ufficiale, il filo di metallo che li ricopriva sarebbe stato rimosso. Allora o don Vagno ha dichiarato il falso o non ha mai detto quelle cose. In una foto, infatti, c’è il piede di Elisa che calza scarpe del tipo sandalo a “occhio di bue” di colore blu con accanto le lenti e sotto la didascalia: “Gli occhiali ancora imbrigliati nel filo metallico”.

Le lenti sono tra i cento reperti al vaglio dei cinque consulenti nominati dalla Procura di Salerno che li stanno esaminando nel corso dell’incidente probatorio. Le perizie saranno consegnate nella seconda metà di luglio.

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