A Giuseppe Grossi, il “re delle bonifiche” finito in carcere il 21 ottobre per corruzione, appropriazione indebita e frode fiscale, non mancava di certo la generosità. La sua specialità, secondo quanto ricostruito dagli investigatori, erano i regali distribuiti ad “amici”. Regali, soprattutto orologi, su cui ora sono concentrati gli inquirenti.
Perchè Grossi è uno di quelli che si annota tutto: così ad una perquisizione è saltato fuori un quaderno con i nomi (in codice) dei destinatari dei suoi orologi. E quei nomi rischiano di allargare ancora di più il campo dell’inchiesta.
Grossi è accusato di aver accumulato circa 22 milioni di euro in fondi neri grazie alle società offshore. Ma di sicuro, per ora, c’è il fatto che nel giro di qualche anno ne ha spesi circa 6 per regalare orologi, servendosi quasi sempre dallo stesso rivenditore che ora, come dargli torto, lo rimpiange e lo definisce «uno dei miei migliori clienti».
Così guardando il quaderno dell’imprenditore si scopre che un certo “Puzzola” ha ricevuto due orologi da 9.600 euro l’uno. Brontolo, invece, si è dovuto accontentare di uno solo, un Daytona da 15.000 euro. Poi c’è Gianfranco A. (forse il vicecoordinatore nazionale del Pdl Abelli) che si consola con un Cartier in oro bianco da quasi 20.000 euro.
Il grosso degli orologi, poi, Grossi li regalava a sè stesso: nel suo caveau gli investigatori ne hanno trovati circa un centinaio. Ma sono soprattutto quelli regalati a suscitare l’attenzione di chi conduce le indagini. Si spera che Grossi collabori e dia il nome completo dei beneficiari dei suoi regali.