Passo indietro del titolae dell’azienda di Cassano d’Adda (Milano), che aveva licenziato un suo dipendente, “reo” di aver fatto ritardo a lavoro perché doveva accompagnare il figlio a scuola. La titolare della “Bigarella”, specializzata nella distribuzione di bevande e snack nelle macchinette degli uffici, Michela Balbiani, si è detta “disponibile a riassumere” Alex Barbieri, il lavoratore licenziato.
La Balbiani precisa poi che c’è un vincolo: “A condizione però che accetti l’orario perché davvero non possiamo fare diversamente”. “Vorrei spiegare che nel 2009 abbiamo avuto un calo di fatturato di oltre mezzo milione di euro – ha detto l’imprenditrice – e che siano stati costretti, purtroppo, a mandare in cassa integrazione 9 dei 25 dipendenti. Nei primi mesi di quest’anno ne abbiamo richiamati alcuni fra cui Alex proprio perché aveva un figlio e aveva molto insistito per essere ripreso”.
“Devo però chiarire che Barbieri – ha aggiunto Michela Balbiani – aveva accettato le 7, orario dovuto solo ad esigenze della clientela, è il mercato che lo chiede. Un altro papà fa le 6 pur di tornare al lavoro. E poi prima della cig Alex veniva a lavorare alle 8 e non alle 8.30. Quindi ha iniziato a dire che non poteva alle 7 e si è rivolto al sindacato: ha avuto tre contestazioni prima di essere licenziato. Prima diceva di poter venire e poi arrivava in ritardo. Confermo la disponibilità a riassumerlo ma proprio non si può iniziare dopo le 7”.