ROMA – E’ ”inaccettabile l’insinuazione di ‘strani ritardi al Palazzaccio”’ sul processo Dell’Utri che ”dirottano il caso alla Quinta sezione penale”. Cosi’ la Cassazione replica ad un articolo pubblicato ieri dal Fatto quotidiano, rivendicando invece ”la trasparenza e la correttezza delle procedure di assegnazione e fissazione del processo”, che vedono Marcello Dell’Utri accusato di concorso in associazione mafiosa.
”Marcello Dell’Utri non poteva trovare giudice migliore”, aveva scritto ieri il Fatto, spiegando che il destino del senatore del Pdl, condannato in Appello per concorso esterno in associazione mafiosa, sara’ il 9 marzo prossimo nelle mani della Quinta sezione penale, presieduta da Aldo Grassi, ”un giudice finito sui giornali per le sue conversazioni con il collega Corrado Carnevale” e che da pm fu ”al centro di un’ispezione ministeriale per le sue scelte investigative timide nei confronti dei Cavalieri di Catania”.
Secondo il quotidiano inoltre la tempistica dell’assegnazione del processo sarebbe stata ”particolarmente lenta e tortuosa, un dato non secondario visto che il processo potrebbe finire con la prescrizione nel giugno 2015”. Affermazioni alle quali oggi la Suprema Corte ribatte con una lunga nota . Spiegando innanzitutto che il procedimento, ”pervenuto in Cassazione il 24 febbraio 2011”, e’ stato assegnato alla Quinta sezione ”nel rispetto dei criteri tabellari, oggettivi e predeterminati sin dal 2010”; criteri che appunto prevedevano l’assegnazione a quella sezione di ”tutti i procedimenti relativi a reati di criminalita’ organizzata pervenuti dal 1 gennaio al 31 marzo 2011”.
Nessun mistero sulla tempistica: Grassi ”e’ stato assente nel primo quadrimestre 2011 per gravi ragioni di salute” e l’allora reggente, Renato Calabrese ”si limito’ a fissare solo i ricorsi urgenti sopravvenuti, sicche’ il processo Dell’Utri venne poi fissato dal titolare della sezione, rientrato in servizio nella seconda meta’ di aprile 2011”. E, ”tenuto conto dei collegi predeterminati, dei ruoli di udienza disponibili e della complessita’ dei vari procedimenti” il processo e’ stato poi fissato per l’udienza del 9 marzo del 2012, dinanzi a un collegio presieduto dal presidente Calabrese, ”nel rispetto dei criteri predeterminati per l’assegnazioni dei ricorsi”. Solo a seguito dell”’anticipato collocamento a riposo” di questo magistrato, avvenuto il 12 gennaio scorso, la presidenza del collegio che giudichera’ Dell’Utri ”e’ stata assunta dal presidente titolare della sezione”, cioe’ da Grassi.