ROMA, 30 AGO – Se volano parole grosse in condominio a volte l'inquilino autore delle offese può essere anche scusato. Almeno così la pensa la Corte di Cassazione che ha confermato l'assoluzione nei confronti della signora Rita C. , denunciata dall'amministratore di condominio per ingiuria, dopo una discussione dai toni accesi a causa dello spostamento di alcune fioriere. Sia il tribunale di Venezia – sezione di Portogruaro – che la Cassazione, infatti, hanno ritenuto le escandescenze dell'inquilina non condannabili.
L'amministratore del condominio, aveva spostato le fioriere, poste a suo dire "in modo arbitrario" dalla signora Rita davanti al suo appartamento, per verificare la possibilità di creare parcheggi. Di qui la reazione dell'inquilina che non si e' risparmiata in offese nei confronti dell'amministratore. Scrive però la Cassazione, sentenza n.32901:''in tema di ingiuria, costituisce fatto ingiusto idoneo ad integrare l'esimente della provocazione la condotta dell'ingiuriato che intraprenda autonomamente l'attivita' ablatoria di una situazione che ritenga illegittima, invece di sollecitare l'intervento dell'autorita', in quanto, a tale fine, la caratterizzazione di ingiustizia deve essere parametrata non gia' all'ipotetica illegittimita' del comportamento di controparte, quanto piuttosto alla conformita' della condotta dell'ingiuriato alle ordinarie regole del vivere civile, le quali esigono che l'illegittimita' sia accertata ed eventualmente rimossa nelle forme di legge''. Insomma la signora Rita era stata provocata, per questo, almeno stavolta, andava scusata.