ROMA – Nei confronti degli stalker afflitti da seri disturbi della personalita' può scattare anche la misura preventiva – per tutelare l'incolumità psicofisica delle vittime – della custodia cautelare in ospedale psichiatrico giudiziario.
La Cassazione, infatti, ha confermato questa forma di limitazione della libertà particolarmente gravosa, anche per le condizioni di queste strutture molto contestate, nei confronti di un mantovano di 54 anni che molestava una signora con "telefonate ossessive,quotidiane,progressivamente in ascesa sino a raggiungere un numero elevato e insopportabile".
Il persecutore molestava la donna anche chiamandola in ufficio e presentandosi al posto di lavoro dove la minacciava anche di morte con frasi tipo "ti ucciderò con la motosega, ammazzero' te, i tuoi figli e tuo marito". Lo stalker in questione, Dino B., non aveva commesso lesioni o danneggiamenti, ma il Gip di Mantova ha ritenuto necessario rinchiuderlo in via cautelare nel manicomio in base agli accertamenti clinici.
L'uomo è descritto nelle perizie mediche come sofferente di disturbo bipolare di tipo affettivo con una situazione di squilibrio psicologico "che si traduce in una personalità incontenibile e refrattaria al rispetto della altrui dignità e dell'altrui incolumità psicofisica".
Anche i danni provocati alla vittima – stato d'ansia, timore per la propria sicurezza e cambiamento dello stile di vita – sono stati un elemento che ha fatto scattare la decisione del gip. Il ricovero coatto nel manicomio giudiziario, in pratica, è stato individuato come "unico freno idoneo a far fronte e a governare gli istinti minacciosi e aggressivi di Dino B.".
"Razionalmente – scrive la Cassazione nella sentenza 30573 – è stato ritenuto che non sia applicabile a persona di alto spessore trasgressivo" una diversa e più attenuata misura cautelare (come richiesto dal difensore dello stalker) "la cui esecuzione sia affidata in gran parte all'autocustodia dell'interessato, rendendo consistente il pericolo che questi si sottragga alle necessarie osservazioni e alle immediate misura e persista negli atti di prevaricazione e di offesa nei confronti di terzi".