Con queste motivazioni è stata annullata l’assoluzione dal reato di ingiuria nei confronti di Sergio P., pronunciata dal giudice di pace di Ancona il 10 marzo 2009. Durante un alterco con i vicini di casa, per motivi di parcheggio, Sergio aveva detto «fate schifo, vaff…. a te e a chi ti ci ha portato».
Per il giudice di merito, come affermato altre volte dalla Cassazione, la frase era ormai entrata nel comune lessico e non ha valenza offensiva. Ma ora la Cassazione – con la sentenza 3931 – ha cambiato idea e ha deciso che «le frasi tra ‘fate schifo e vaff…’, nel contesto di vicinato in cui sono state pronunciate, hanno mantenuto la valenza spregiativa dell’onore e del decoro della parte lesa che esse contengono».