Cassazione: cacciare la suocera si può, se resta è violazione di domicilio

Cassazione: cacciare la suocera si può, se resta è violazione di domicilio

ROMA – La suocera? Può essere allontanata di casa se continua a intromettersi nella vita coniugale, ma attenzione: solo in caso di “separati in casa”. Lo ha deciso la Cassazione accogliendo il ricorso di una nuora. La storia la riassume il Messaggero:

Applicando questo principio, la Quinta sezione penale – sentenza 47500 – ha convalidato una condanna per violazione di domicilio ad una suocera abruzzese, Vincenza C., ormai novantenne che, con la scusa di dovere assistere il figlio ricoverato in ospedale, si era piazzata, armi e bagagli, nella casa coniugale ormai abitata dalla sola nuora Fernanda S., dal momento che il marito – figlio dell’anziana – ancora prima del giudizio del giudice civile, aveva abbandonato il nido coniugale trasferendosi da Chieti a Francavilla. In primo grado la signora Vincenza era stata addirittura condannata a sei mesi di reclusione in base al reato punito dall’art. 614 c.p. Pena ridotta a quattro mesi dalla Corte d’appello dell’Aquila, nell’aprile 2011.

La Cassazione ha così motivato nella sentenza:

Nel caso in cui, all’esito di una separazione di fatto, uno dei coniugi abbia abbandonato l’abitazione familiare, trasferendosi a vivere altrove, l’unico titolare del diritto di esclusione dei terzi va individuato nel coniuge rimasto nell’abitazione familiare, con conseguente configurabilità del delitto di violazione di domicilio nei confronti di chi vi si introduce o vi si intrattiene contro la volontà espressa o tacita di quest’ultimo ovvero clandestinamente o con l’inganno, ivi compreso il coniuge trasferitosi avivere altrove.

All’anziana suocera è stata concessa la sospensione condizionale della pena.

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Elisa D'Alto