Castrogno, il “detenuto testimone” ucciso da un tumore

Il carcere di Castrogno

Uzoma Emeka, il “negro” che aveva visto il pestaggio di un detenuto nel carcere di Castrogno a Teramo, è morto per un tumore al cervello. Questo, almeno quanto stabilito dall’autopsia disposta immediatamente dopo il misterioso decesso del nigeriano. Un’enria celebrale ha causato una compressione fatale e il giovane, 32 anni non ce l’ha fatta. Nonostante la chiarezza sulle cause della morte però, gli interrogativi aperti sulla vicenda sono ancora tanti.

Perchè, nel carcere di Castrogno, le cose che non tornano sono diverse. A cominciare dalle tante, troppe ore, trascorse tra il malore di Uzoma – avvenuto attorno alle otto e mezzo del mattino – e il suo trasporto in ospedale – attorno all’una del pomeriggio. Prima, dicono dal carcere, il detenuto è stato trasportato e soccorso in infermeria e dopo, solo quando le sue condizioni si sono aggravate è scattato il ricovero.

Troppo tardi soprattutto perchè per Emeka non era il primo malore: qualche tempo addietro, infatti, il detenuto si era sentito male ed era svenuto improvvisamente mentre faceva la doccia. Una circostanza, questa, che i responsabili sanitari della struttura non hanno giudicato degna di approfondimento.

Sulla morte del nigeriano, che lascia la moglie e una figlia di soli 4 anni, il senatore del Pd Francesco Ferrante ha chiesto al ministro della Giustizia l’apertura di un’inchiesta nel penitenziario.

Resta, in ogni caso, perplessità sul mancato trasferimento di Uzoma: come è possibile che un detenuto testimone di un pestaggio non sia stato spostato in una struttura diversa?

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Emiliano Condò