Catania: morto in cella a 19 anni, la Procura riapre le indagini

La morte in cella di Carmelo Castro era stata archiviata come suicidio. La madre, Grazia La Venia, non ha mai creduto al suicidio e ora la Procura di Catania ha riaperto le indagini. Al centro un dubbio: come ha fatto Carmelo a uccidersi impiccandosi a un letto alto 1.70 se lui era alto 1.75?

La Procura di Catania ha deciso di riaprire il caso dopo le proteste della madre di Castro e delle associazioni “Antigone” e “A buon diritto” che recentemente hanno presentato un esposto nel quale vengono passate in rassegna le troppe incongruenze della ricostruzione ufficiale. La più lampante è quella relativa, appunto, all’altezza del letto a castello al quale si sarebbe impiccato Castro.

“Nelle celle del carcere di Piazza Lanza – sostengono le due associazioni che si battono per i diritti dei detenuti- i letti a castello hanno un’altezza che varia fino ad un massimo di un metro e settanta mentre il giovane era alto 1,75”. E poi non si capisce perché l’inchiesta sia stata chiusa in modo frettoloso. “Perché –si chiede nell’esposto- non venne sequestrata la cella e il lenzuolo al quale si sarebbe impiccato Castro, né interrogato il personale del carcere e i detenuti delle celle vicine”.

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