Sono i marescialli Angelo Di Fede, di 38 anni, originario di Noto (Siracusa) e Nicola Magaldi, di 39 anni, il sottocapo Davide Di Cara, 29 anni, originario di Palermo, e l’allievo motorista Andrea Signore, 26 anni, originario di Roma. Tutti sono ricoverati con la prognosi riservata in due ospedali di Catania: il Garibaldi e il Cannizzaro.
Secondo una prima ricostruzione dell’accaduto, i quattro, assieme a altri tre militari della Marina, stavano effettuando dei controlli tecnici a un elicottero in manutenzione del secondo gruppo della stazione Maristaeli, quando una tromba d’aria ha scoperchiato una struttura tensostatica la cui copertura si è violentemente abbattuta sul velivolo. L’impatto é stato attutito da una pala del rotore principale che ha rallentato lo schianto della copertura.
Nell’hangar al lavoro c’erano altri marinai rimasti illesi. I tre sottufficiali che erano all’interno dell’elicottero, protetti dalla cellula del velivolo, sono rimasti illesi, anche se in stato di choc. I quattro militari feriti sono stati soccorsi e trasferiti d’urgenza in ospedale. Il ministro della Difesa, Ignazio La Russa, con una nota, ha «manifestato la propria solidarietà ai feriti, augurandone la completa guarigione ed il pronto ritorno alla normale attività di servizio».
I danni a Maristaeli hanno avuto ripercussioni per il vicino aeroporto internazionale di Catania che è stato chiuso per tre ore, dalle 15.30 alle 19, per i danni provocati dalla tromba d’aria. Cinque voli in partenza sono stati cancellati, mentre quelli in arrivo sono stati dirottati su Palermo e Reggio Calabria. Un’analoga vicenda accadde a Catania il 31 ottobre del 1964 quando una tromba d’aria si abbatté sul vicino aeroporto di Fontanarossa causando la distruzione di buona parte della flotta di velivoli dentro un hangar.
