Un uomo di 56 anni e una donna di 57, entrambi di origini straniere sono stati trovati senza vita nella loro abitazione a Cazzago San Martino, provincia di Brescia. Secondo una prima ricostruzione, si tratterebbe di un omicidio-suicidio: l’uomo e la donna erano sposati. Il 56enne, dopo aver ucciso la moglie si è impiccato. Sul posto una lettera in cui vengono spiegate le ragioni del gesto. L’uomo avrebbe strangolato la moglie e poi si sarebbe impiccato. La coppia aveva tre figli.
Tre femminicidi, in Italia, a distanza di poche ore
Quanto accaduto a Cazzago San Martino è il terzo caso in un solo giorno. Gli altri due si sono verificati in provincia di Grosseto e Vigevano.
La storia più inspiegabile, in apparenza, quella avvenuta ieri in provincia di Grosseto. Qui, un uomo di 48 anni ha ucciso la fidanzata di 46 accoltellandola alla gola con un coltello a serramanico. Poco prima i due avevano brindato con lei in un locale di Suvereto (Livorno).
Verso mezzanotte ha quindi chiamato il 112 e ha confessato di aver ucciso la compagna nelle campagne vicino alla cittadina di Monterotondo Marittimo. I Carabinieri intervenuti sul posto lo hanno trovato in lacrime coperto di sangue. Il corpo della donna era a bordo dell’auto sul lato passeggero e il coltello usato per ucciderla sul sedile di guida. La vittima è Silvia Manetti, vedova, madre di due figli di 10 e 14 anni. Lavorava in un locale di Monterotondo, paese dove la coppia aveva deciso di trasferirsi da poco tempo.
L’omicida – Nicola Stefanini, operaio in un’azienda del posto – tre giorni fa aveva pubblicato su Facebook una foto con la compagna e la frase “tu che sei l’essenza dei giorni miei, auguri amore mio. Oggi son 3 anni che mi sopporti”, corredata da cuoricini alternati a figure di teschi.
Simile la dinamica del femminicidio avvenuto a Vigevano in provincia di Pavia, dove un 59enne con diversi precedenti penali, Marco De Frenza, ha confessato di aver ucciso la sua compagna di 39 anni, Marylin Pera, tagliandole la gola con un coltello da cucina.
Ai poliziotti che lo hanno arrestato ha raccontato di essere rimasto a casa con il cadavere della compagna in una pozza di sangue per 24 ore prima di costituirsi, e di averla uccisa mentre era ubriaco. Il delitto sarebbe stato commesso nel bagno dell’abitazione della donna, che lascia un figlio avuto da una precedente unione.
Nel Gargano una donna si salva: arrestato il compagno
Subiva violenze e minacce da sette mesi, invece, la donna che è riuscita a salvarsi dal suo compagno, fuggendo con gli abiti strappati, ferita e a piedi nudi, dalla loro casa nel Gargano e chiedendo aiuto ai passanti che hanno chiamato i Carabinieri. L’uomo, che aveva altri precedenti penali, è stato posto ai domiciliari per maltrattamenti.
Secondo quanto ricostruito dagli investigatori, il 36enne – che aveva in casa anche 12 cartucce detenute illegalmente – avrebbe colpito la sua compagna, dopo averle tolto il cellulare, con calci e pugni ferendola al volto. Denunciata, in concorso di reato, anche sua madre.