ROMA – Dicesi “cazzillo” quell’oggetto (o concetto) di varia natura che รจ impossibile da definire. E’ la parola nata nel dialetto napoletano per definire un universo vastissimo di oggetti curiosi che non si riescono a definire. Soprattutto, “cazzillo” รจ diventato lingua italiana grazie alla certificazione piรน solenne che c’รจ: รจ entrato fra le novitร del vocabolario Devoto-Oli 2012. Cazzillo come ciaspola, bigotta e scialatiello, ha perรฒ il sapore del vecchio che torna. Come la pasta e ceci che torna improvvisamente di moda e dalle cucine si sposta sulle tavole gourmet. Cazzillo (e i suoi fratelli) sono parole regionali, che vengono dai dialetti e sono state recuperate per uno di quegli strani processi della lingua. Basta che qualcuno tiri fuori la parola giusta a definire qualcosa di fino ad allora difficile da nominare e il gioco รจ fatto.
Operazione vintage quella del Devoto-Oli. Dalle parti di Napoli sanno da sempre che cazzillo รจ un arnese curioso, cosรฌ come al Nord sanno che zarro รจ una persona rozza dai modi sguaiati. L’italiano 2012 insomma recupera le vecchie tradizioni casalinghe e riscopre le parole di una volta dandogli una nuova allure.ย
Nel vocabolario trovano spazio anche i consueti neologismi d’importazione: click day, book reader, docu-reality. Ma anche “milleproroghe” (il decretone , molto italiano, dove entra di tutto e di piรน), “terzopolista” (anche qui una parola dalla politica), “lenzuolata” (testo di un articolo o di un libro particolarmente lungo, ma anche gli sterminati verbali delle intercettazioni cosรฌ come proposti sui giornali). D’altra parte il vintage รจ di moda e il cazzillo puรฒ ora aspirare a una seconda vita. Decisamente piรน trendy.
