MILANO – Tutta la polemica sulle moschee e su “Milano città di zingari e musulmani”, ossia il tam tam della propaganda berlusconiana in vista del ballottaggio, non è piaciuta alla Chiesa. La Cei ha così sentito la necessità di puntualizzare che la costruzione di una moschea risponde al ”diritto fondamentale della libertà religiosa e di poter disporre di luoghi di culto”. Lo ha detto monsignor Crociata, che ha anche aggiunto che non essendo la moschea solo luogo di culto, ma anche di ”aggregazione sociale”, deve rispondere anche ”alle esigenze di vita sociale e comunitaria secondo la nostra comunità civile, la nostra Costituzione e le leggi che in Italia regolano la convivenza”. Insomma, via libera alle moschee purché rispettino le leggi italiane, come peraltro previsto dalla Costituzione.