ROMA, 27 GEN – L'Associazione italiana Celiachia (Aic) in allarme per l'ipotizzato taglio esenzione, ai fini del contenimento della spesa pubblica, dal pagamento dei prodotti senza glutine di cui beneficiano i celiaci in Italia. Per Aic, si tratta di ''una misura grave e inaccettabile, che mette a rischio la tutela della salute di oltre 120.000 celiaci, penalizzando ingiustamente le loro famiglie''.
''L'esenzione – spiega la presidente Aic Elisabetta Tosi – e' in vigore in Italia dal 1982, perche' le persone affette da celiachia hanno assoluto bisogno di seguire una dieta esclusivamente a base di alimenti senza glutine. Dieta che per loro e' l'unica cura di questa malattia cronica. I prodotti senza glutine sono quindi una sorta di farmaco salva-vita''.
Gli alimenti senza glutine sono molto piu' costosi di quelli che contengono frumento (1 kg di pasta di frumento costa poco piu' di un euro, mentre 1 kg di pasta per celiaci costa quasi 11 euro). ''Aic – prosegue Tosi – esprime grande preoccupazione per l'eventuale introduzione di un ticket sul senza glutine con modalita' ancora sconosciute – perche' i celiaci sono soggetti oggettivamente svantaggiati e vulnerabili. Si tratterebbe di una misura iniqua che segnerebbe un arretramento dell'Italia in Europa sul piano della tutela di queste persone e delle loro famiglie''.
Aic manifesta infine ''grande preoccupazione'' anche per le ancora sconosciute modalita' di applicazione dell'eventuale ticket: ''Ci chiediamo – conclude la presidente Tosi – se l'inserimento del ticket, oltre a penalizzare fortemente le 120 mila famiglie dei celiaci, possa condizionare, in termini negativi, quella liberalizzazione della distribuzione dei prodotti erogabili nella grande distribuzione''.
