BRESCIA – Da Scuola Missili e Reparto di manutenzione per l’artiglieria aerea a centro di accoglienza per immigrati. Scoppiano le polemiche sulla trasformazione in un campo profughi dell’ex caserma Serini a Montichiari (Brescia), dismessa definitivamente nel 2011. La struttura è stata inserita mesi fa tra quelle individuate allo scopo dal Ministero dell’Interno.
Su Facebook sono nati subito gruppi contrari, qualche contestazione a livello locale, ma la protesta è divampata forte negli ultimi giorni, quando in prefettura a Brescia è stato annunciato che entro luglio arriveranno a Montichiari i primi 120 profughi. Tra i primi a esprimere un disappunto, anche di carattere personale, il nipote di Pietro Serini, il pilota al quale la caserma è stata dedicata. I familiari dell’aviatore che nella Seconda Guerra Mondiale si guadagnò una Medaglia d’Oro, da anni chiedono la restituzione della targa.
“A maggior ragione la nostra richiesta vale oggi nel momento in cui si vuole destinare questa struttura, intitolata a mio nonno, a un uso totalmente estraneo alla sua storia”, ha detto oggi Carlo Serini, che è anche candidato con Fratelli d’Italia al municipio 5 per le elezioni comunali di Milano. Fdi-An per domani ha annunciato una manifestazione davanti alla caserma. Ma sabato è scesa in campo anche la Regione Lombardia, alla quale, secondo quanto riferisce l’assessore regionale alla Sicurezza, Protezione civile e Immigrazione, Simona Bordonali, è stato chiesto di mettere a disposizione tende e strutture. I lavori di ristrutturazione infatti sono in corso, ma difficilmente termineranno per l’arrivo dei primi 120 profughi, che dovranno quindi essere sistemati in tende nell’area esterna dell’ex caserma.
“A Montichiari non arriverà alcuna struttura della protezione civile lombarda – ha tagliato corto Bordonali – Se Renzi e il prefetto vogliono destinare all’accoglienza dei clandestini tende e prefabbricati se ne assumano la responsabilità ”. Su un altro aspetto, quello della sicurezza, fa leva la Lega Nord. A Montichiari si trova l’aeroporto civile di Brescia-Montichari (aperto all’inizio del secolo scorso e dedicato a D’Annunzio). A una quindicina di Km di distanza c’è invece quello militare di Ghedi, utilizzato dal 6° Stormo dell’Aereonautica.