Il cadavere di Charlotte Angie, al secolo Carol Maltesi, è stato ritrovato oggi in una scarpata di Paline di Borno (a ridosso del confine con la provincia di Bergamo e Brescia). Il suo corpo, dilaniato, è stato suddiviso in quattro sacchi neri della spazzatura. A ricondurre alla ragazza sono stati, parte degli 11 tatuaggi che aveva sul corpo. Charlotte, 25 anni, era cresciuta a Sesto Calende, in provincia di Varese. Aveva frequentato l’istituto tecnico Fiorini sistema moda di Busto Arsizio.
“Ho quasi 18 anni e vengo dall’Italia”, aveva scritto nel 2013 sul suo profilo Twitter poi poco utilizzato. “Sono stanca delle parole, non mi bastano più”, l’ultimo tweet come Carol. Tre anni dopo, l’anno successivo al diploma, la nascita del figlio. Metà italiana e metà olandese, a Sesto Calende era arrivata da ragazzina. Si era poi trasferita a Milano dove, riporta Varesenews, aveva lavorato come commessa prima di aprire un profilo sul sito per adulti Onlyfans che ora risulta inattivo, e avvicinarsi al mondo del porno. Diversi i social dove si presenta come performer e modella e nelle foto mostra alcuni dei tatuaggi che hanno permesso di identificarla.
Charlotte non dava più notizie di sé almeno dal 26 gennaio, quando per l’ultima volta ha postato uno dei suoi video amatoriali sul canale che aveva aperto sul Telegram. Dall’11 al 13 marzo avrebbe dovuto partecipare ad un festival dell’hard organizzato in un locale del centro di Milano. Un palco su cui, però, non è mai salita. “Era tra le ragazze scelte per gli spettacoli – hanno confermato dal locale -. Da noi però non si è mai presentata“. Un particolare che confermerebbe come la giovane sarebbe stata uccisa e fatta a pezzi diverse settimane fa. “Aveva intenzione di trasferirsi a Praga – racconta invece una amica della 25enne -. Lì pensava di poter intraprendere la sua nuova carriera“.
Ad uccidere la giovane sarebbe stato un suo vicino di casa, reo confesso. L’uomo, che in passato avrebbe avuto una relazione con la vittima, l’avrebbe prima fatta a pezzi e poi riposta in un congelatore per due mesi, nella stessa abitazione della vittima. Solo otto giorni fa l’uomo si era disfatto dei resti abbandonandoli del dirupo a Paline di Borno.
Il presunto assassino ha riferito agli inquirenti, dai quali è stato sentito nella notte e poi fermato con le accuse di omicidio volontario aggravato, occultamento e distruzione di cadavere, di aver scelto il paese dell’alta Valle Camonica perché conosceva la zona per averla frequentata in passato. Avrebbe ammesso di averla uccisa colpendola più volte alla testa con un oggetto contundente e poi di aver sezionato il corpo facendo ricorso a seghe e cesoie. L’uomo avrebbe anche confessato di aver sfigurato il cadavere della giovane per non renderlo riconoscibile, ma non avrebbe saputo spiegare un movente dell’omicidio.
(nel video qui sotto un’intervista di Charlotte Angie del 26 novembre 2021)