Chiama il 118: “Mi uccido”. Ripescata in mare grazie alle celle telefoniche

ROMA – Per uccidersi ha scelto di gettarsi in mare. Una ragazza di Modena di circa 30 anni è però  stata salvata grazie ad un lavoro di squadra tra gli operatori del 118, le forze dell’ordine e la capitaneria di porto, che hanno tentato di intrattenerla al telefono, di rintracciarla ed evitare che annegasse durante il suo tentato suicidio.

La ragazza è stata quindi  tratta in salvo dalle acque del mare a Focene, nei pressi di Fiumicino. La donna, da tempo in cura psichiatrica, ha chiamato il 118 annunciando la sua intenzione di suicidarsi senza dire dove si trovava per non essere rintracciata. L’operatore ha tentato di intrattenerla al telefono per circa un’ora e mezza, sentendo vari rumori di aerei.

Nel frattempo è stata allertata la polizia e gli agenti sono riusciti ad ‘agganciare’ le celle del suo telefonino e individuare il luogo: una spiaggia di Focene. Ma in pochi minuti la situazione è precipitata e la giovane ha cominciato a farsi dei tagli alle gambe e all’addome. Poi si è gettata in mare, lasciandosi andare. Sul posto sono giunti i carabinieri, la polizia e la capitaneria di porto, che ha ‘ripescato’ la ragazza in mare. La donna è stata poi trasportata all’ospedale Grassi di Ostia, dove ora  è ricoverata e secondo quanto riporta l’Ansa non sarebbe in pericolo di vita.

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Emiliano Condò