ORISTANO, 1 FEB – Ha capito che c'era qualcuno in casa e ha telefonato alla figlia per chiedere aiuto. Ma quando sono arrivati, i Carabinieri lo hanno trovato morto nel suo letto con i polsi legati una una fascetta in plastica da elettricista. Ancora non e' chiaro pero' se l'ex camionista di Solanas Peppino Canu, 86 anni, sia morto soffocato dai ladri che erano entrati in casa per derubarlo o se sia morto d'infarto dopo essere stato aggredito e immobilizzato.
Lo stabilira' l'autopsia disposta dal sostituto procuratore di turno, il dottor Marco Ulzega. Certo e', invece, che l'anziano pensionato non aveva alcun bavaglio e che aveva qualche problema cardiaco. Tutto da scoprire, invece, che cosa sia successo nei lunghi minuti, forse addirittura una trentina, trascorsi dal momento in cui Canu ha telefonato alla figlia per dirle che aveva sentito strani rumori in casa e l'arrivo dei soccorsi. A dare l'allarme, con una telefonata al 112, e' stata la figlia della vittima, Chiara.
''Venite subito, sta succedendo qualche cosa a casa di mio padre, in via Caboto a Solanas'' il disperato appello della donna, che ha ammesso di aver avuto paura ad andare da sola a casa del padre e ha aspettato i militari all'ingresso del paese. I vicini hanno raccontato di essersi accorti che era successo qualche cosa soltanto alle 3 e mezzo del mattino, quando hanno sentito le sirene dei Carabinieri.
Ma ormai era troppo tardi. A casa di Peppino Canu e' arrivata anche una ambulanza del 118. L'equipaggio ha tentato a lungo ma inutilmente di rianimare il pensionato. Quando e' stato chiaro che non c'era piu' nulla da fare sono cominciate le indagini per omicidio. Per i militari e' quasi certo che Peppino Canu sia stato vittima di una banda di ladri che contava di fare un ricco bottino. La casa, molto grande, e' stata infatti messa a soqquadro, alla ricerca probabilmente di soldi. Per il momento e' impossibile dire se siano riusciti nel loro intento.
Bisognera' attendere il completamento dei rilievi da parte del Ris di Cagliari. Gli uomini del Nucleo investigativo del Comando provinciale di Oristano si sono limitati, infatti, ai rilievi fotografici.
