
ROMA – “Da quando sono detenuta non ho più notizie di mio figlio quindicenne, ho bisogno di aiuto”. Lo ha detto Chiara Rizzo, detenuta nel carcere di Reggio Calabria, nel corso di un incontro con il senatore Lucio Barani (Gal). “Non so – ha aggiunto – se sta con la sorella. Non so chi si sta prendendo cura di lui”.
Appena estradata in Italia, Chiara Rizzo, moglie di Amedeo Matacena, aveva detto riguardo l’aiuto dato al marito, per favorirne in qualche modo la latitanza: “Cos’altro potevo fare? Non avevo scelta. Mio figlio è senza un padre, io senza soldi. Ero obbligata ad aiutare mio marito, ho chiesto una mano a tutti quelli a cui potevo chiederla. Non pensavo di fare una cosa sbagliata, non sapevo che fosse così grave”.
Il marito, peraltro, in una specie di lettera aperta indirizzata alla famiglia, ha detto: “Sono contento perché ora Chiara, dal carcere, ha scritto a nostro figlio più piccolo per dirgli di non avercela con suo padre. Forse, chissà, un giorno torneremo a vivere tutti insieme. Anche se temo resterà un’illusione”.
