
Chiara Ugolini ha lottato con il suo assassino, ma autopsia non spiega come sia stata uccisa FOTO ANSA
C’è stata una lotta nell’appartamento di Chiara Ugolini, prima che la 27enne crollasse a terra in cucina, sotto i colpi del suo assassino. L’autopsia sul corpo della giovane, durata quattro ore, non ha permesso di determinare l’esatta causa della morte, ma ha ricostruito meglio la scena dell’omicidio. La 27enne veronese, uccisa a Calmasino di Bardolino, presentava numerosi traumi interni, in particolare alla nuca, al torace, all’addome, segno di una colluttazione violenta, e probabilmente prolungata, con l’aggressore. Ma nessuna lesione che da sola spieghi la ragione del decesso.
La candeggina ha causato la morte di Chiara Ugolini?
Un ruolo importante, anche questo da approfondire, potrebbe aver avuto inoltre la candeggina che Chiara è stata costretta ad ingerire, mentre l’uomo le schiacciava un strofinaccio imbevuto della sostanza sulla bocca, per non farla urlare. Gli investigatori non escludono, inoltre, che l’indagato abbia versato a forza nella bocca della ragazza il liquido caustico, con danni potenzialmente devastanti.
Il gip di Firenze Angela Fantechi ha intanto convalidato il fermo e disposto la misura cautelare in carcere per l’assassino che si avvalso della facoltà di non rispondere. Al momento l’uomo è nel carcere di Sollicciano (Firenze). Il gip inoltre si è dichiarato incompetente per territorio e quindi trasmetterà gli atti al tribunale di Verona dove un altro gip deciderà se confermare o meno il provvedimento fiorentino.
L’assassino di Chiara Ugolini
Il killer è accusato di aver commesso l’omicidio con le aggravanti di aver agito con crudeltà e per motivi abietti. In base a quanto riportato dal gip, la misura della custodia in carcere si è resa necessaria per il pericolo di fuga. Per la gravità del fatto contestato e tenuto conto della personalità dell’indagato.
“Il mio assistito si è avvalso della facoltà di non rispondere non perché non voglia sottrarsi alle sue responsabilità, ma perché è ancora sotto choc per quello che è successo”. Così dice il difensore del killer. “E’ ancora sconvolto – ha aggiunto il legale – ma nei prossimi giorni parlerà con il giudice, ha la disponibilità a collaborare”.
