Un grossista del pesce ha chiuso nella cella frigorifera della sua azienda al Mercato del pesce due sottufficiali della Guardia costiera che stavano controllando i registri e il pesce pescato, dopo avergli lanciato contro una cassetta di vongole veraci.
È successo a Chioggia in provincia di Venezia: ora il grossista, Rizzano Veronese, è finito in carcere per sequestro di persona e resistenza a pubblico ufficiale. Il fatto è avvenuto la notte del 15 ottobre poco dopo le tre: è a quest’ora infatti che la merce comincia ad arrivare al Mercato all’ingrosso ed è quindi alla stessa ora che la Guardia costiera compie i controlli per far rispettare le leggi sul commercio del pesce.
I due sottufficiali si sono presentati al banco di Veronese chiedendogli di mostrare registri e documenti, ma il commerciante avrebbe cominciato subito a lanciare addosso ai due quello che gli veniva chiesto.
I due sottufficiali volevano anche controllare la merce che stava in cella frigorifera: alla richiesta Veronese ha risposto dicendo che potevano andare a controllare direttamente nella cella. I due sottufficiali non se lo sono fatto ripetere e sono entrati, ma appena hanno varcato l’ingresso sono stati rinchiusi dentro a chiave dal commerciante che ora rischia grosso.
Veronese, nonostante le sollecitazioni dei colleghi non ha voluto riaprire la porta prima di un quarto d’ora; poi, solo dopo numerose insistenze gli altri grossisti hanno convinto il grossista a farli uscire, spiegandogli che rischiava di finire in manette.
E infatti, quando i due sottufficiali sono stati liberati Veronese è stato bloccato e arrestato. Veronese ha spiegato che non potevano finire in manette perché doveva andare a fare una visita medica, ma è stato un tentativo inutile di evitare il carcere: il giudice ha dato il suo assenso per l’arresto e ha deciso di chiedere anche il processo per direttissima.