Un cadavere accanto ai degenti che stanno pranzando. Questo il quadro surreale che si sono trovati di fronte i carabinieri dei Nas, nel corso di un’ispezione all’ospedale di Chivasso, in provincia di Torino. Il controllo delle forze dell’ordine era arrivato a seguito di ripetute denunce da parte dei familiari dei pazienti.
Che la situazione della struttura chivassese fosse critica era già cosa nota: ingresso trasformato in sala d’attesa, corridoi usati come corsie, barelle che diventano letti di degenza rappresentano la normalità. Lunedì, quando i Nas effettuano il controllo, oltre al quadro appena descritto, si trovano di fronte anche ad un cadavere.
Si tratta di una 94enne, ricoverata dal venerdì precedente nel pronto soccorso insieme ad altri pazienti, deceduta a causa di un’emorragia celebrale. I medici la nascondono con un paravento mentre la sottopongono ad elettrocardiogramma per confermarne il decesso. Ciò che colpisce i carabinieri però è il fatto che mentre si accerta la morte dell´anziana, agli altri venti degenti “parcheggiati” nei corridoi del Pronto soccorso viene servito il pranzo.
I vertici della struttura si difendono. Nadia Marello, direttore sanitario, ammette che in quel momento ci sono almeno venti persone ricoverate, in attesa di una sistemazione più adeguata. «Il nostro ospedale conta in tutto 220 posti, comprendendo anche quelli della Divisione chirurgica – spiega – il rapporto letti-popolazione è quindi uno per mille, il più basso d’Italia».
Sulla morte della 94enne, il direttore sottolinea: «Capita che la gente muoia in pronto soccorso. Nell’ultimo anno è successo cinquantasei volte. Il fatto che non sia stata immediatamente spostata nella camera mortuaria è dovuto essenzialmente alla pietà nei confronti dei parenti che le erano accanto. Per quanto riguarda la distribuzione dei pasti che avremmo dovuto fare? Tenere a digiuno gli altri degenti?».
*Scuola di giornalismo Luiss