ROMA, 14 GEN – ''Joy era nata qui, era romana, per lei pensavo e preparavo un futuro in Italia''. Sono le parole di Liyan Zheng, moglie e madre delle vittime della rapina a Torpignattara, Roma, che in un'intervista al Messaggero chiede giustizia per Zhou e la piccola Joy.
Di quella notte, il 4 gennaio, dice di non ricordare quasi nulla. ''Ho visto mio marito a terra, con la bambina stretta al petto. Ho visto il sangue. Poi un vuoto, non so quanto e' durato''. In Italia, spiega, ''non ho mai avuto preoccupazioni. Noi pensavamo al lavoro, alla famiglia e niente altro. L'Italia e' il nostro Paese, ormai. Io ho 26 anni, da tredici sono qui: meta' della mia vita''.
''Noi qui viviamo, ma Joy faceva parte di questa citta'. Era romana, avrebbe parlato come voi, avrebbe studiato e lavorato qui''. ''Io voglio solo giustizia, per mio marito e per mia figlia – chiede -. Voglio solo che il vostro Stato mi dica chi sono i loro assassini, e che li prenda. Non odio gli italiani, non odio i marocchini, non odio nessuno. Per me le persone sono tutte uguali. E questo e' il nostro posto, vogliamo continuare a vivere qui come gli italiani, senza differenze''.