ROMA – Nelle intercettazioni delle telefonate fra Massimo Carminati e ultras della Roma ed estremisti di destra amici suoi ci potrebbe essere la verità sulla morte di Ciro Esposito, ultrà del Napoli morto il 25 giugno scorso in seguito ai colpi di pistola dai quali è stato raggiunto il pomeriggio del 3 maggio a Tor di Quinto, a nord di Roma, poche ore prima della finale di Coppa Italia fra Napoli e Fiorentina, che si è giocata allo stadio Olimpico di Roma.
È la pista che stanno seguendo gli avvocati di Ciro Esposito, Angelo e Sergio Pisani, che hanno inoltrato al sostituto procuratore di Roma Eugenio Albamonte la richiesta di acquisire le intercettazioni della maxi inchiesta sul “Mondo di Mezzo”. Al momento il principale imputato è Daniele De Santis, detto “Gastone”.
Gli avvocati chiedono che il magistrato disponga l’acquisizione, dal fascicolo sul procedimento “Mafia capitale”, di tutte le intercettazioni intercorse nei giorni precedenti e successivi ai fatti dell’Olimpico “tra Carminati ed i soggetti appartenenti alla tifoseria della Roma ritenuti suoi fiancheggiatori”.
“È notoria – spiegano infatti i legali – l’appartenenza del De Santis sia alle frange più violente della tifoseria, sia agli ambienti di estrema destra”. Inoltre, proseguono gli avvocati, “proprio per tale motivo non si esclude che i fatti per cui si procede possano essere stati
commentati con dovizia di particolari da soggetti “attenzionati” sia nella fase di preparazione che nei momenti successivi ai noti eventi che videro coinvolto il povero Ciro Esposito”.“In caso di esito positivo – concludono gli avvocati Pisani – si acquisirebbero importanti spunti investigativi, soprattutto al fine di identificare i complici di De Santis. Così finalmente dalle intercettazioni potrebbe emergere la verità sulla morte di Ciro”
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