ROMA – Ciro Esposito, madre: “Diceva mi ha sparato il chiattone…”. Nuova udienza martedì mattina a Roma del processo per la morte del giovane tifoso napoletano Ciro Esposito. Ad essere ascoltata in aula è stata Antonella Leardi, la mamma coraggio del giovane che, assistita dagli avvocati Angelo e Sergio Pisani, ha ricordato la lunga agonia del ragazzo al Gemelli. Ciro era partito da Napoli come al solito allo stesso modo di tanti ragazzi semplici, portando con se le merende fatte in casa.
“Di questo era pieno il suo zainetto – ha detto Antonella – di frittatine e di casatiello…”. La stessa mamma ha riferito che Ciro durante i 52 giorni in ospedale le raccontava che era stato colpito da uno sparo all’improvviso da un chiattone riconosciuto tramite foto in Daniele de Santis. “Ora – dichiara Angelo Pisani- aspettiamo giustizia e che il giovane Ciro sia riconosciuto quale vittima della criminalità, in quanto vittima di un agguato che nulla a che vedere con lo sport”.
“Ho visto Ciro a due metri da De Santis, ricordo che stava per voltarsi e fuggire quando ha estratto la pistola, ma De Santis ha sparato”. Sono invece le parole pronunciate in Aula il 26 gennaio scorso da Domenico Pinto, cugino di Ciro Esposito, sentito come testimone nel processo sui fatti del prepartita della finale di Coppa Italia 2014 che vede imputati Daniele De Santis – accusato dell’omicidio del tifoso del Napoli – assieme a Gennaro Fioretti e Alfonso Esposito, accusati di rissa. Il testimone ha ricostruito quanto avvenuto il 3 maggio di due anni fa nei pressi dello stadio Olimpico.
“Nella zona di viale Tor di Quinto – racconta – abbiamo sentito delle esplosioni. Vedevamo del fumo e delle donne e dei bambini che chiedevano aiuto dai pullman. Ciro fu il primo ad andare verso gli autobus. Superato il guardrail ci trovammo di fronte questo omone che ci diceva di andare verso di lui. Ciro lo ha preso per le spalle e hanno avuto una breve colluttazione – ha aggiunto- Se non erro, Ciro gli ha dato un pugno e lui prese la pistola e gli sparò“.