ROMA – Cisl: 50mila tessere fantasma, l’ultimo dossier. Resa dei conti al vertice. La segreteria della Cisl, a sei mesi dal congresso di giugno, è nel pieno di una bufera mediatica per le notizie di presunte appropriazioni indebite di alcuni dirigenti nate però da azioni di dossieraggio considerate illegali, cui si aggiunge un’ultima tegola, e cioè irregolarità nel tesseramento rilevate dalle ispezioni interne nel cruciale comparto della Funzione Pubblica che ora rischia seriamente di essere commissariato.
Ieri la riunione della segreteria ha visto una prima resa dei conti segnata da accuse e tensioni. Al centro della discussione due temi scottanti, segnala il Corriere della Sera:
1) il caso di «dossieraggio e spionaggio» con intercettazioni audio e video illecite ai danni dell’ex segretaria della Cisl Campania, Lina Lucci, denunciato con una lettera da uno dei membri della segreteria, Maurizio Bernava, di cui ha dato notizia ieri il Corriere;
2) il commissariamento della Funzione pubblica, forse la categoria storicamente più importante della Cisl. Entrambe le questioni testimoniano della tormentatissima fase di lotte interne, senza esclusione di colpi, che il sindacato guidato da Annamaria Furlan sta attraversando, in vista del congresso di giugno dove la stessa Furlan si presenterà per essere rieletta. (Enrico Marro, Corriere della Sera)
Le presunte 50mila tessere false. E’ stata la stessa Furlan a chiedere il commissariamento della Funzione Pubblica. Pietra dello scandalo le verifiche degli ispettori del sindacato: pare risultino 50mila iscritti in meno rispetto ai 309mila dichiarati. Il segretario della Funzione pubblica, Giovanni Faverin, respinge le accuse al mittente e chiede invece di estendere le verifiche sugli iscritti a tutti i comparti.