ROMA, 17 NOV – E' durata meno di un'ora l'audizione, innanzi alla Prima Commissione del Csm, del Procuratore nazionale antimafia aggiunto Alberto Cisterna che – ai consiglieri – ha consegnato una "corposa" memoria scritta nella quale ha risposto alle "segnalazioni" evidenziategli da Palazzo dei Marescialli in seguito all'indagine penale per corruzione in atti giudiziari aperta nei suoi confronti dalla Dda di Reggio Calabria in seguito alle dichiarazioni di un 'pentito'.
Cisterna è stato assistito da Marcello Maddalena, il Procuratore generale di Torino, e nei suoi confronti non è stata presa "assolutamente" nessuna decisione, pertanto il magistrato continua ad esercitare le sue funzioni. Lo si è appreso da fonti del Consiglio Superiore della Magistratura. La Prima Commissione tornerà a riunirsi per valutare questa vicenda, nella quale Cisterna rischia il trasferimento, e potrebbe riconvocarsi il 30 novembre o il cinque dicembre dopo la lettura delle carte.
A Cisterna sono state rivolte poche domande "ma niente di particolare" anche perchè – fanno notare le fonti del Csm – il numero due della procura nazionale antimafia "era già stato sentito in sede di procedimento penale".
L'indagine a carico di Cisterna nasce dalle dichiarazioni di Antonio Lo Giudice, che si e' autoaccusato degli attentati del 2010 alla procura generale di Reggio e al Procuratore Pignatone.
Lo Giudice avrebbe sostenuto che il magistrato avrebbe avuto un regalo, probabilmente dei soldi, per far uscire dal carcere e far ottenere gli arresti domiciliari a suo fratello Maurizio, anch'egli collaboratore di giustizia. E che questo glielo avrebbe riferito un altro dei suoi fratelli, Luciano, condannato per usura, estorsione e altri reati.
Proprio con Luciano Lo Giudice il magistrato Cisterna avrebbe avuto una settantina di contatti telefonici tra il 2005 e il 2007: un rapporto cominciato – avrebbe spiegato il magistrato nel suo interrogatorio davanti ai pm di Reggio – per ottenere informazioni utili alla cattura del boss della 'ndrangheta Pasquale Condello e dietro il quale non ci sarebbe nulla di illecito. Solo quando la Commissione terminera' la propria indagine presentera' al plenum la sua richiesta di trasferimento: se riterra' che Cisterna non possa piu' svolgere le proprie funzioni con piena indipendenza e imparzialita''', o, in alternativa di archiviazione. Ma sara' l'assemblea di Palazzo dei Marescialli ad avere l'ultima parola.
