La situazione sul fiume Saline rischia di diventare sempre più grave. Il corso d’acqua abruzzese, che scorre in una valle densamente urbanizzata e industrializzata, è infatti sempre più inquinato. La denuncia è arrivata durante un’assemblea che si è tenuta a Città Sant’Angelo, in provincia di Pescara, organizzata dal Wwf. Il comune ha informato i 31 angolani proprietari di terreni nella zona del fiume che i loro campi sono contaminati dalla diossina. Al convegno era presente Augusto De Sanctis, responsabile dei corsi d’acqua per conto del Wwf Abruzzo. Ha detto De Sanctis: «Per anni i piccoli artigiani hanno smaltito in modo illegale i rifiuti, gettandoli sulle sponde del fiume. La situazione del sito sta peggiorando ed è grave perché lo stato dovrebbe dare il meglio di sé. Alle amministrazioni locali posso dire che è necessario chiudere le stradine di accesso al fiume e creare un servizio di vigilanza con l’installazione di telecamere».
I terreni contaminati dalla diossina sono inclusi all’interno di un sito dichiarato di interesse nazionale. Il ministero dell’ambiente, su indicazione della regione, aveva inserito l’area nei siti da bonificare. Era il 2003. Quattro anni dopo era partito il monitoraggio dell’area, convalidato nel 2009. Il Wwf Abruzzo ha denunciato la lentezza dei tempi d’intervento, dichiarando che altrove si fa più velocemente. Gli ecologisti hanno inoltre lamentato la mancanza dei controlli sugli alimenti prodotti nella zona da parte dell’Azienda sanitaria locale.