Si chiama Giuseppe Carlone il testimone al quale fa riferimento il legale dell’ex pm di Potenza Felicia Genovese e che, nell’immediatezza della scomparsa di Elisa Claps – secondo l’avvocato – allontanò con la sua deposizione i sospetti da Danilo Retsivo.
Carlone fu ascoltato dalla polizia alle 23.30 di lunedì 13 settembre 1993, giorno successivo alla scomparsa della ragazza. Disse di aver visto Elisa e di averla salutata, senza avere risposta, in una strada del centro di Potenza, “alle ore 13.40” del giorno precedente, domenica 12 settembre 1993.
Una data e un orario inquietanti: perché a quell’ora, secondo gli investigatori, Elisa era già morta, trafitta dai fendenti tirati da Restivo, essendo il delitto avvenuto “tra le 11.30 e le 13.10”, come è scritto nella contestazione all’uomo.
E perché a quell’ora, con Elisa ancora viva, secondo Carlone, Danilo Restivo, come provano i registri del pronto soccorso, era in ospedale per la medicazione di una piccola ferita alla mano sinistra che si sarebbe procurato cadendo in un cantiere di scale mobili in costruzione.
“Abito nello stesso palazzo dove abita pure Claps Elisa”, si legge nel verbale della deposizione di Giuseppe Carlone, avvenuta alle ore 23.30 del 13 settembre 1993.
“Ieri (il giorno della scomparsa della ragazza), alle ore 13.40, mentre stavo rincasando, davanti al cinema Ariston, sito in questa via 4 novembre, ho visto Claps Elisa che si dirigeva verso la scalinata” che conduce alla sua casa.
“Dopo averla superata – prosegue Carlone – l’ho salutata, senza ricevere alcuna risposta”. A domanda della polizia, Carlone ribadisce: “Sono sicuro che era Claps Elisa, in quanto la conosco bene da molti anni. Elisa era vestita con una maglia bianca e pantaloni blu”.