Il Papa ”non ha risposto” alla lettera di maggio, inviata dall’avvocato della famiglia Claps, Giuliana Scarpetta. E, dopo un mese e mezzo, il legale gli scrive di nuovo, alla luce delle inquietanti novità emerse dal sottotetto della Chiesa di Potenza, dove Elisa fu uccisa.
La Scarpetta informa Benedetto XVI della circostanza che in quello stesso luogo – definito una ‘squallida alcova’ dalla famiglia della ragazza – sono state trovate tracce di sperma di due uomini. E chiede nuovamente l’aiuto del pontefice, perchè sia fatta luce sull’uso ”sacrilego” di quello spazio sacro. Un segnale del Papa, a questo punto, è ”indispensabile”, dice il legale nella lettera consegnata all’Ansa.
”Reverendissimo Padre, a tutt’oggi, nonostante la mia da lei ricevuta il 17 maggio scorso – si legge -, inviata in qualità di difensore della famiglia Claps, non ho ancora ricevuto alcuna risposta, che pur sarebbe, non solo di conforto alla famiglia della sfortunata Elisa, ma anche necessaria per far luce sulla oscura vicenda del ritrovamento dei resti mortali di Elisa, rinvenuti dai parroci della chiesa della Santissima Trinità di Potenza, mesi prima del ritrovamento ufficiale”.
”Peraltro, con grande dolore, devo dirle che – continua il legale – significativo di come la Casa del Signore sita nella Santissima Trinità di Potenza venisse utilizzata è il ritrovamento di tracce biologiche contenenti elementi fecondanti maschili di diversi uomini, sia nel sottotetto dove è stata uccisa Elisa ed abbandonato il suo corpo, sia nei locali del cosiddetto centro culturale Newman, sito nei locali sottostanti al sottotetto”.
”Questa circostanza – aggiunge – squarcia un ulteriore velo su ciò che sacrilegamente si consumava all’interno della Chiesa della Santissima Trinita’ di Potenza. A questo punto e’ indispensabile un suo preciso segnale, che dia a tutti, cattolici e anche laici, attoniti per quanto stanno apprendendo, il senso della Fede”. ”Certa che a Lei sta a cuore giungere alla verita’ sulla triste vicenda di Elisa Claps – conclude – e riabilitare la storica chiesa della Santissima Trinita’, porgo deferenti ossequi”.
La penalista salernitana ha allegato a questa seconda missiva anche una copia della prima: un testo col quale rivolgeva un durissimo atto di accusa alla chiesa potentina, chiedendo un ”intervento del Papa sulla chiesa omertosa”. La Scarpetta sosteneva che non fosse ”plausibile” la versione del vescovo di Potenza Agostino Superbo sul controverso ritrovamento del corpo di Elisa. Inoltre la Scarpetta sosteneva di trovare ”difficile credere che don Mimi’ Sabia, ex parroco deceduto due anni fa, non sapesse nulla”; analoga accusa veniva rivolta agli operatori del centro Newman.
”L’orrendo sacrilego crimine compiuto nella chiesa della SS.Trinita’ di Potenza – scriveva il legale – ha smosso le coscienze di tutto il mondo, ma a bene vedere non quello dei parroci della chiesa medesima, che continuano a mistificare la verita’ anche sul ritrovamento dei poveri resti di Elisa”.
Intanto, gli specialisti della Polizia scientifica oggi hanno eseguito alcuni esami nel sottotetto della chiesa. Sul terrazzino vicino al sottotetto è stata anche montata una tenda bianca, per riparare dal sole attrezzature e reperti. Ieri oltre ai periti sul sottotetto sono saliti anche i magistrati della Procura della Repubblica di Salerno che coordinano le indagini sull’omicidio della ragazza. Dal sopralluogo e’ emerso che le travi di legno del sottotetto della chiesa della Santissima Trinita’ di Potenza, dove e’ stato trovato il corpo di Elisa Claps, erano state segate o divelte ‘ad arte’ per consentire la ventilazione del luogo.