POTENZA – Al primo sopralluogo all'interno del cantiere delle scale mobili di Potenza – in cui Danilo Restivo disse di essersi ferito alla mano destra il 12 settembre 1993 – partecipò anche un agente della Polizia scientifica del capoluogo lucano con una macchia fotografica, ma senza il flash, per cui ''quando furono sviluppate, quelle fotografie erano inutilizzabili e pertanto furono distrutte''.
E' quanto racconta ai giudici inglesi l'ex ispettore della Polizia di Potenza, Donato Pace, oggi, nel capoluogo lucano, nel corso della videoconferenza nell'ambito del processo per l'omicidio Barnett. Pace ha spiegato ai giudici che Restivo venne convocato in Questura, dove si presentò poco prima delle ore 19 del 13 settembre, poiché la sera del 12 settembre (giorno della scomparsa di Elisa Claps) ''il ragazzo – ha ricordato l'ex poliziotto – partì per Napoli per partecipare all'esame per l'ingresso al corso di Odontoiatria''.
Rispondendo alle domande dei giudici, che gli chiedevano come mai non avessero portato un flash nonostante l'orario del sopralluogo, Pace ha detto che ''si trattava di un servizio urgente improvvisato'', precisando subito che ''lo stato dei luoghi, quella sera, era identico a quello che appare poi nelle foto scattate il 5 ottobre 1993'', giorno del primo sopralluogo della Polizia scientifica, ''anche per il fatto che – ha proseguito – i lavori nel cantiere erano stati sospesi''.