POTENZA, 3 GIU – ''Il racconto di Restivo era inattendibile e incompatibile con la ferita riportata sulla mano''. Cosi' l'ex ispettore della Polizia, Donato Pace – che il 13 settembre 1993, il giorno dopo la scomparsa di Elisa Claps, interrogo' Danilo Restivo e ispeziono' il cantiere delle scale mobili – ha risposto, in videoconferenza, alle domande dei giudici inglesi per il processo Barnett.
Restivo racconto' a Pace di essere inciampato in un'impalcatura del cantiere e di essere ''ruzzolato'' lungo la gradinata, ferendosi alla mano con un pezzo di lamiera. L'ex ispettore ha poi riferito di aver ispezionato il cantiere con Restivo alle ore 19 del 13 settembre 1993, ma di non aver trovato tracce di sangue ne' lamiere nei posti indicati dallo stesso Restivo, che all'epoca aveva 21 anni. Rispondendo alle domande, Pace ha evidenziato ''di aver ispezionato il cantiere con altri agenti tra cui uno della Polizia scientifica ma – ha proseguito l'ex ispettore – le foto scattate quella sera furono inutilizzabili e quindi distrutte perche' scattate senza flash''.
Inoltre l'ispettore ha detto che ''nel cantiere non vi era acqua e le scale erano perfettamente asciutte e senza fango'', mentre alcuni testimoni hanno riferito che Restivo, tra le ore 12 e le ore 13 del 12 settembre 1993 (il ragazzo aveva detto di essere ferito poco prima nelle scale mobili), aveva i pantaloni bagnati.
