FROSINONE – “Siete buoni solo a fare cineserie”. Roba da cinesi, cose scadenti o giĆ viste, ecco cosa non voleva Claudio Cancelli, proprietario della fabbrica di fuochi d’artificio in cui si ĆØ verificata un’esplosione lunedƬ che ha provocato la sua morte, quella di due suoi figli e di tre dipendenti. A raccontare questo retroscena ĆØ un lavoratore, A.S., che quel giorno aveva finito di lavorare alle 13. Probabilmente, alla luce di questa testimonianza, Cancelli stava lavorando a un prodotto speciale, a un “botto” più elaborato dei soliti, magari in vista della sagra di Ponza.
La procura di Cassino sta lavorando a un’inchiesta tutta in salita. Il luogo dell’esplosione ĆØ andato completamente distrutto e non ci sono testimoni. Per ora prevale l’ipotesi dell’errore umano, mentre viene escluso qualsiasi danno ambientale. Fino a pochi giorni fa la Pirotecnica Arpinate era considerata una delle più sicure in una zona in cui sono concentrate parecchie aziende del settore: era stata scelta come deposito giudiziario dalla guardia di Finanza per i botti clandestini. Molto spesso cinesi.
