BRESCIA – Claudio Grigoletto era il padre del bimbo di Marilia Rodrigues Silva Martins. Lo dice il test del Dna il cui esito, giunto a tempo di record, aggrava la posizione del suo datore di lavoro, nonché indiziato numero uno per l’omicidio della giovane brasiliana di 29 anni uccisa giovedì sera a Gambara, in provincia di Brescia.
Il pilota, che aveva già ammesso di avere una relazione con la vittima e perciò stesso la possibilità di essere il padre del bambino, si trova ora nel carcere di Canton Mombello. “Eravamo amanti, ma non l’ho uccisa io“, ha ammesso durante l’interrogatorio di garanzia davanti al Gip di Brescia. E avanzando anche dubbi circa la sua paternità dal momento che, sono sue dichiarazioni, “Marilia aveva anche altre relazioni”. Il fermo dell’uomo è stato però convalidato e a suo carico si formulano tre ipotesi di reato: omicidio aggravato, procurato aborto e tentata soppressione di cadavere.
Secondo la Procura sarebbe proprio da ricercare in quel bambino non voluto il movente dell’omicidio: Grigoletto aveva infatti avuto da poco un secondo figlio dalla moglie. A dirigere fortemente i sospetti su Grigoletto poi c’è uno scontrino ritrovato dai carabinieri nell’ufficio di Grigoletto. Lo scontrino recante la data di giovedì scorso, giorno in cui Marilia è stata uccisa, certifica l’acquisto di candeggina e acido da parte di Grigoletto.
L’ipotesi dell’accusa è che l’assassino di Marilia abbia cercato di costringerla ad ingerire dell’acido per inscenare un suicidio. Nello stesso ufficio è stata trovata anche una chiave inglese con tracce del tubo della caldaia che chi ha ucciso Marilia Rodrigues aveva manomesso per causare una fuga di gas.