Colosseo: Briatore e Della Valle fanno la morale a Renzi…

Flavio Briatore. Caro Renzi, i dipendenti vanno pagati”

ROMA – I dipendenti si devono pagare, gli organici vanno coperti con le assunzioni così si evitano gli straordinari: Diego Della Valle e Flavio Briatore fanno la morale al Governo Renzu dopo l’assemblea dei lavoratori del Colosseo e altri siti archeologici e musei di Roma che rivendicano un anno di arretrati per straordinari.

Sotto sotto c’è di più anche se i sindacati lo dicono a metà. Si vogliono progressivamente sostituire i dipendenti del Ministero con “privati”, cosa che puzza maledettamente di cooperative, come vuol fare il sindaco di Roma Ignazio Marino per la raccolta della spazzatura.

Se stiamo al punto numero uno del malessere, ecco cosa ha da dire Della Valle, che un po’ di voce un capitolo ce l’ha, visto che ha finanziato il restauro del Colosseo. Intervistato dal Corriere della Sera ha detto:

“Il Colosseo, e tutto il Patrimonio italiano, va aperto con un numero adeguato di dipendenti. Chi lavora ha diritto a orari corretti, dev’essere pagato in modo equo e gli arretrati vanno saldati. E se è vero che c’è un danno di immagine al Paese con una chiusura del genere è anche vero che i beni culturali italiani vanno mostrati agli italiani e agli stranieri nelle migliori condizioni possibili”.

“Se c’è bisogno di personale, occorre assumere. Se il governo pensa di puntare sulla cultura, deve crederci fino in fondo. Urge un piano strategico”.

Flavio Briatore gli fa da eco e per farlo ha scelto Twitter, dove ha anche ingaggiato una polemica con Francesca Barracciu, sottosegretario ai Beni culturali, che ha perso una occasione per stare zitta, visti i suoi guai giudiziari e vista anche la gaffe da lei commessa in un messaggio su Twitter, in cui aveva definito “1 reato” l’assemblea dei dipendenti.

Pontifica con ragione Flavio Briatore: i dipendenti

“devono essere pagati, compresi gli arretrati. Bisogna assumere ed evitare gli straordinari”.

Francesca Barracciu, invece di incassare, prima ha tradito, con un altro tweet, una disarmante leggerezza, visto che si tratta di un sosìttosegretario di un Governo della Repubblica, e ha precisato:

“Intendevo reato in senso lato”

poi comunque ha voluto l’ultima parola:

“Briatore sono d’accordo con lei. Non è certo questo che contesto!”.

Quanto messaggio, nota l’agenzia Ansa, ha fatto scattare altri cinguettii polemici:

“sottosegretario – chiede qualcuno – cosa contesta?”

“contesta in senso lato,dai”.

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Marco Benedetto