TORINO – Condannato perché non ha controllato ma dice: non avevo i poteri. Reintegrato e premiato dice: è giusto. Marco Buronzo, dirigente Atc, Agenzia territoriale per la casa di Torino, condannato per non avere controllato i dirigenti che rubavano, si difende e, a Ottavia Giustetti, che lo ha intervistato per Repubblica, ha detto:
“Non ho mai fatto nulla di cui vergognarmi in quarant’anni di carriera, molta nelle aziende pubbliche. Mi hanno condannato perché non ho controllato cosa facevano i dirigenti delle partecipate ma onestamente non mi è mai stato dato alcun potere di controllo”.
“Ho ricevuto molti attestati di fiducia proprio in azienda e questo è il mio unico conforto: lì tutti sanno che la mia condanna non corrisponde a infedeltà verso il datore di lavoro. Ed è quel che mi ha salvato. Perché, invece, fuori dall’ufficio da tre anni non vivo più”.
“è un attestato di stima e di fiducia. Ho accettato perché il mio caso giudiziario non ha nulla a che fare con la corruzione. Nessuno mi ha mai accusato di aver preso tangenti. Quel che ho fatto semmai è non controllare altre persone. Ma, ripeto, non avevo strumenti per controllare nessuno”.
“Il mio stipendio, dopo l’arresto, è stato praticamente dimezzato. Ho preso però due “premi”: il primo da 16mila euro è il compenso per attività di progettazione degli anni passati che mi è stata accreditata adesso; il secondo da 8.600 è la retribuzione di risultato che effettivamente è stato raggiunto. Non vedo perché non avrebbero dovuto darmela”.
“Lo so ma non ho timore, anzi. Spero che arrivi presto l’appello perché io so di essere innocente”.